Quattro condanne sono state emesse dalla Prima Sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Francesco Ciocia, nei confronti degli imputati coinvolti nell’inchiesta sui permessi illeciti rilasciati dal comune di Marcianise a favore dell’Interporto Sud Europa.

Gennaro Spasiano, ex dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Marcianise, è stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione. Giuseppe Barletta, patron dell’Interporto Sud Europa, è stato condannato a un anno e 5 mesi di reclusione. Antonio Campolattano, amministratore delegato dell’Ise, e Nicola Berti, direttore commerciale, sono stati condannati entrambi a un anno di reclusione.

Durante la requisitoria, il pubblico ministero Sergio Occhionero aveva chiesto una pena di 4 anni e mezzo per Barletta e Spasiano, 3 anni e 2 mesi per Campolattano e l’assoluzione per Berti.

La vicenda al centro del processo riguarda i presunti favori per i permessi a costruire dell’Interporto, che sarebbero stati rilasciati senza l’approvazione necessaria della variante urbanistica. La Procura ha rilevato l’illegittimità dei permessi in base al fatto che Spasiano avrebbe basato la loro concessione su una delibera del commissario straordinario del Comune di Marcianise datata 3 giugno 2016, che in realtà non aveva valore provvedimentale.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Andrea Piccolo, Mauro Iodice, Vincenzo Maiello, Amedeo Barletta e l’ex pm di ‘Mani Pulite’ Antonio Di Pietro.

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