Tutti i 400 cani che il 20 ottobre 2023 furono sequestrati da un canile lager di Casaluce, in provincia di Caserta, sono stati adottati e ora hanno una famiglia.
Circa 2 mesi fa, dopo il “pressing” del Partito Animalista Italiano, di Stop Animal Crimes e altre associazioni, con l’avvocato Cristiano Ceriello che spinse la Procura di Napoli Nord ad intervenire, i volontari guidati da Carmine Munno ottennero la custodia giudiziaria della struttura. Fu il più grande sequestro di un canile nella storia d’Italia.
I volontari, con i Carabinieri e l’Asl, trovarono cani in una situazione drammatica, in oltre 260 box erano senza cibo e in alcuni casi senza acqua, gravemente maltrattati, oltre a trovare cuccioli morti dentro alcuni box ancora ai piedi delle mamme. Ne nacque una gara di impegno dei volontari che, dopo poco, furono autorizzati sotto la supervisione del custode giudiziario a curare i cuccioli, con un impegno a titolo gratuito.
Dopo qualche settimana, dal magistrato fu adottato un un sequestro preventivo, con i cani considerati “dei beni mobili deperibili” e pertanto pur in costanza di indagini furono autorizzate le loro adozioni previo versamento cauzionale di un contributo da 5 a 50 tutto tramite i Carabinieri del CITES. E’ così che in tempi record sono arrivate migliaia di richieste di adozioni, anche dall’estero, e da ieri tutti i cani sono partiti, adottati da tutta Italia, presso una famiglia che non hanno mai conosciuto.
“E’ un “Modello Casaluce”, quello che è stato fatto e si ringrazia il pm per aver percorso questa strada – ribadiscono l’avvocato Ceriello ed il custode Munno – Passa il principio che non sarà più necessario aspettare l’esito di un processo, spesso lungo troppo lungo, per poter dare una nuova vita ad animali innocenti vittime di abusi e maltrattamento, ma questo precedente apre la strada alle adozioni da strutture sequestrate, canili lager, allevamenti dell’orrore nell’interesse degli animali, dando loro una nuova vita. Insomma una vittoria per tutti. A Casaluce di assordante prima c’erano i guaiti dei cani in prigione, da oggi di assordante c’è solo il silenzio delle gabbie vuote di un canile che, una volta, era lager”.