Santa Lucia di Serino, l’ex direttrice irpina assolta perché il fatto non sussiste

Nella cittadina di Santa Lucia di Serino, l’ex direttrice della casa circondariale di Ravenna è stata assolta dall’accusa di maltrattamento del suo cane, un vecchio labrador, “perché il fatto non sussiste”. Anche l’accusa di soppressione del cane in concorso con un veterinario è stata rigettata, “perché il fatto non costituisce reato”. La Procura aveva richiesto una condanna di 6 mesi e 20 giorni per entrambi gli imputati.

Durante il processo abbreviato, il giudice Corrado Schiaretti ha anche prosciolto i genitori del veterinario, che erano stati trovati in possesso di un fucile da caccia calibro 12 durante le perquisizioni all’ambulatorio. La madre è stata prosciolta per particolare tenuità del fatto, mentre il padre è stato assolto perché il fatto non sussiste. Per entrambi era stata richiesta una condanna di 4 mesi e una multa di 140 euro.

L’inchiesta era stata avviata a seguito della morte del cane, Balto, un labrador di 15 anni, avvenuta per eutanasia il 19 agosto 2020. Il veterinario Mauro Guerra, noto a Ravenna, è attualmente sotto processo per questo caso. Durante un controllo all’ambulatorio di Sant’Antonio, i investigatori avevano trovato in una scatola di polistirolo 615 mila euro in contanti. Inoltre, erano emerse prove di possibili eutanasie illegali e condotte sbrigative senza una diagnosi adeguata, come nel caso di Balto.

La decisione del giudice di assolvere gli imputati ha destato polemiche e dibattiti nella comunità locale. Alcuni sostengono che ci sia stato un errore giudiziario, mentre altri ritengono che la decisione sia stata presa sulla base delle prove presentate durante il processo.

Ci auguriamo che in futuro vengano fatti ulteriori approfondimenti su questo caso, al fine di garantire giustizia e tutela per gli animali e i loro diritti.

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