I carabinieri di Agropoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale, in carcere, emessa, su richiesta della procura di Vallo della Lucania, dal gip nei confronti di un uomo di 51 anni indagato per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. L’uomo, già sottoposto al provvedimento del “divieto di avvicinamento alla persona offesa” a seguito di querela della donna per le continue minacce, percosse e lesioni subite, si è rifiutato di sottoporsi all’applicazione del braccialetto elettronico così motivando l’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania ad emettere il provvedimento cautelare custodiale.
I carabinieri di Agropoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della procura di Vallo della Lucania. La misura cautelare personale, eseguita in carcere, riguarda un uomo di 51 anni indagato per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna. L’uomo era già stato sottoposto al provvedimento del “divieto di avvicinamento alla persona offesa” a seguito della querela presentata dalla donna per le continue minacce, percosse e lesioni subite. Tuttavia, l’indagato si è rifiutato di sottoporsi all’applicazione del braccialetto elettronico, il che ha spinto l’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania a emettere la misura cautelare custodiale.
Questo provvedimento si rende necessario per garantire la sicurezza della vittima e prevenire ulteriori atti di violenza da parte dell’indagato. Gli atti persecutori rappresentano un grave reato che non può essere sottovalutato. Le continue minacce, percosse e lesioni subite dalla donna hanno causato un profondo stato di paura e disagio, pertanto è fondamentale adottare misure adeguate per tutelare la sua incolumità.
Il rifiuto dell’indagato di sottoporsi all’applicazione del braccialetto elettronico dimostra una mancanza di volontà di collaborazione con le autorità competenti e una potenziale pericolosità. L’Autorità Giudiziaria ha quindi deciso di emettere la misura cautelare custodiale, al fine di garantire che l’indagato non possa avvicinarsi alla vittima e mettere a repentaglio la sua sicurezza.
È importante ribadire che la lotta contro la violenza di genere è una priorità assoluta per le forze dell’ordine e per il sistema giudiziario. Le vittime di atti persecutori devono sentirsi protette e supportate dalle istituzioni, affinché possano vivere una vita libera da violenza e paura. Solo attraverso l’adozione di misure efficaci e l’applicazione rigorosa delle leggi si potrà contrastare questo fenomeno e garantire la giustizia per le vittime.
L’operato dei carabinieri di Agropoli e dell’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania dimostra l’impegno nella lotta contro la violenza di genere e nella tutela delle vittime. È fondamentale continuare a sensibilizzare la società su questo problema e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza. Solo così potremo sperare di costruire un futuro in cui la violenza di genere sia solo un triste ricordo del passato.