La Polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.N.G., su disposizione del gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda. M.N.G. è fortemente sospettato di aver commesso un duplice tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di due giovani, un uomo e una donna, nell’ambito di un evento verificatosi l’11 dicembre scorso nelle vicinanze delle Case Nuove di Napoli.

La decisione di applicare la custodia cautelare è stata presa al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto la direzione e il coordinamento della procura distrettuale di Napoli.

L’episodio incriminato risale alla notte dell’11 dicembre scorso, quando l’indagato, in sella a uno scooter, si sarebbe avvicinato all’auto che trasportava le due vittime, sparando ripetutamente e colpendole entrambe con armi da fuoco.

Inoltre, all’indagato è stata attribuita l’aggravante del metodo mafioso, poiché il crimine sembra inserirsi nella tensione esistente tra il clan Contini e il gruppo criminale della Sanità. Si presume che l’autore dell’agguato e la vittima siano legati rispettivamente a questi due gruppi criminali.

La Polizia ha svolto un’importante operazione di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.N.G., su ordine del giudice del Tribunale di Napoli e su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. M.N.G. è fortemente sospettato di aver commesso un duplice tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di due giovani, un uomo e una donna, durante un evento avvenuto l’11 dicembre scorso nelle vicinanze delle Case Nuove di Napoli.

La decisione di applicare la custodia cautelare è stata presa dopo le indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto la guida e il coordinamento della procura distrettuale di Napoli.

L’episodio incriminato risale alla notte dell’11 dicembre scorso, quando l’indagato, a bordo di uno scooter, si sarebbe avvicinato all’auto che trasportava le due vittime, sparando ripetutamente e colpendole entrambe con armi da fuoco.

Inoltre, all’indagato è stata attribuita l’aggravante del metodo mafioso, poiché il crimine sembra essere collegato alla tensione esistente tra il clan Contini e il gruppo criminale della Sanità. Si presume che l’autore dell’agguato e la vittima siano legati rispettivamente a questi due gruppi criminali.

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