Sull’isola d’Ischia, una località nota a livello nazionale per gli incidenti mortali sulle strade, pedoni, automobilisti e scooteristi rischiano quotidianamente la vita a causa del caos totale che regna sulle nostre strade. Nel corso degli anni, purtroppo, non sono stati rari i casi in cui dei pedoni sono stati investiti e uccisi mentre attraversavano le strisce pedonali o camminavano sul marciapiede. Questa è una strage di innocenti che insanguina le strade dell’isola da decenni e che rischia di continuare se non prendiamo tutti provvedimenti. Auto che corrono impazzite, motorini che sorpassano sulla destra e incroci in cui non si rispetta la precedenza, sono solo alcuni dei comportamenti irresponsabili che spesso diventano consuetudine alla guida e che si aggiungono alla mancanza di controlli e alle strade pericolose a causa dell’indifferenza delle amministrazioni comunali. Ma ciò che dimostra più di tutto il nostro totale inciviltà è la mancanza di rispetto totale dei pedoni da parte degli automobilisti e degli scooteristi. Infatti, si rischia la vita persino quando si attraversano le strade sulle strisce pedonali, che dovrebbero rappresentare la zona più sicura per i pedoni insieme ai marciapiedi, ma che spesso si rivelano delle trappole mortali. Basta osservare qualche attraversamento pedonale per rendersi conto che qualcuno non si ferma nemmeno se si alza il braccio per far segno che si desidera attraversare: assurdo! In questi giorni, ad esempio, in via Provinciale Panza a Forio, un ragazzino ha rischiato di essere investito sulle strisce pedonali, dove era parcheggiata anche un’auto. Il giovane ha cominciato ad attraversare perché non arrivavano automobili dalla sua sinistra, ma una volta arrivato al centro della strada, dall’altra corsia, i veicoli continuavano a passare tranquillamente senza rallentare. Prima una macchina, poi un’altra e infine uno scooter che per poco non lo ha investito. La cosa triste è che questa scena non è un’eccezione, ma accade quasi sempre quando un pedone attraversa la strada. A questo punto, come genitore, mi chiedo: è possibile che dobbiamo avere paura anche quando i nostri figli attraversano la strada? È possibile che noi adulti, anziché comportarci come cittadini con un minimo di senso civico, continuiamo a comportarci come trogloditi delle epoche preistoriche che abitavano nelle caverne? Vogliamo tutti prendere provvedimenti o no? È possibile che guidiamo senza il minimo rispetto delle norme del codice della strada? Non ci rendiamo conto che potremmo investire anche nostro figlio? È possibile che le terribili morti di tanti ragazzi e adulti sull’isola non ci rendano più umani almeno alla guida?