Nel corso dell’ultimo anno, si è registrato un significativo calo degli omicidi di camorra a Napoli e provincia. Rispetto all’anno precedente, infatti, si è verificato un decremento del 28,57%, passando da 36 omicidi a 28. Di questi, 10 sono attribuibili alla criminalità camorristica. Nonostante questo dato positivo, la preoccupazione rimane alta, come sottolineato dal presidente della Corte d’appello di Napoli, Eugenio Forgillo. Egli mette in evidenza la pervasività delle varie forme di criminalità presenti sul territorio, nonché la conflittualità tra i gruppi criminali che coinvolge il capoluogo partenopeo.
Questo calo degli omicidi di camorra rappresenta sicuramente un segnale positivo nella lotta contro la criminalità organizzata a Napoli. Tuttavia, è importante non abbassare la guardia e continuare a concentrarsi sulla prevenzione e sul contrasto alle attività criminali. È fondamentale che le istituzioni e le forze dell’ordine mantengano alta la pressione sulle organizzazioni criminali, al fine di debellarle definitivamente.
La situazione, però, non è del tutto rosea. Infatti, se da un lato si registra una diminuzione degli omicidi di camorra, dall’altro aumenta l’allarme relativo al fenomeno del babyras. Si tratta di un problema sempre più diffuso, che coinvolge i giovani e che rappresenta una vera e propria emergenza sociale. I babyras sono giovani ragazzi che si avvicinano al mondo della criminalità organizzata fin da piccoli, diventando presto protagonisti di attività illecite. Questo fenomeno preoccupante richiede una risposta immediata e mirata da parte delle istituzioni, al fine di prevenire la formazione di nuove generazioni di criminali.
In conclusione, il calo degli omicidi di camorra a Napoli è sicuramente un dato positivo, ma non bisogna abbassare la guardia. È necessario continuare a lavorare per contrastare la criminalità organizzata e, allo stesso tempo, affrontare il problema del babyras con determinazione e tempestività. Solo così sarà possibile garantire un futuro migliore per la città e per le nuove generazioni.