La Parrocchia di Santa Maria della Neve di Vietri Sul Mare non sarà responsabile per la messa in sicurezza del ponte del Diavolo, che è crollato lo scorso 6 febbraio. Secondo il Terzo Sezione del Tar di Salerno, la Parrocchia non è competente in quanto non è proprietaria del bene. Di conseguenza, l’ordinanza urgente emessa dal Sindaco De Simone, che richiedeva alla Diocesi di ripristinare il sito, è stata annullata. Il parroco Flavio Fasano ha presentato un ricorso contro il Comune di Vietri Sul Mare e altri enti, tra cui la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino e il Ministero della Cultura di Roma. Il crollo dell’acquedotto è stato causato da una perturbazione atmosferica che ha portato forti raffiche di vento. Il sindaco di Vietri ha commentato che si tratta di un “danno immane” per la comunità, vista l’importanza storica e identitaria del sito. L’ordinanza del 28 giugno, che richiedeva alla Diocesi di mettere in sicurezza il ponte, è stata motivata dalla natura storica, artistica e paesaggistica del monumento, dalla mancanza di professionalità e attrezzature specialistiche nel personale comunale e dalla presenza di un sequestro preventivo in corso. Tuttavia, il ricorso della Parrocchia ha avuto successo, tranne per il “difetto di legittimazione passiva” formulato dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato. Secondo i giudici, il ricorso non avrebbe dovuto essere notificato anche alle parti diverse dal Comune. La sentenza afferma che l’ordinanza urgente può essere emessa solo nei confronti del destinatario se è proprietario del bene e ha la capacità di eliminare la situazione di rischio. Inoltre, l’ordinanza del 28 giugno non fornisce elementi concreti per dimostrare che la Parrocchia sia proprietaria o abbia la disponibilità del ponte. Il Comune non si è nemmeno presentato in tribunale per produrre documentazione a sostegno della sua tesi. Inoltre, la disponibilità del bene da parte della Parrocchia non può essere dimostrata in quanto il ponte è accessibile solo dalla strada comunale adiacente. Pertanto, l’ordinanza sindacale è stata annullata.