La morte di Emanuele Giovannini, il 38enne di Tortoreto in provincia di Teramo, avvenuta all’ospedale «Fatebenefratelli» di Benevento a seguito di un intervento di chirurgia bariatrica, sembrerebbe essere stata causata da uno shock settico, secondo le ultime indiscrezioni trapelate. Dopo l’esame autoptico, il pm Chiara Maria Marcaccio ha incaricato il medico legale Francesco La Sala, coadiuvato dall’anatomopatologo Antonio Perna e dal chirurgo Vincenzo Pilone, di eseguire l’autopsia sulla salma dell’uomo. I risultati avrebbero evidenziato elementi compatibili con uno shock settico, condizione che si verifica quando un’infezione provoca un pericoloso calo della pressione arteriosa.

Tre medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, in seguito alla denuncia-querela presentata dai familiari del 38enne presso la stazione dei carabinieri di Giulianova. Essi chiedevano all’autorità giudiziaria di accertare le cause della morte e eventuali responsabilità dei sanitari che lo avevano in cura. Il medico legale Luca Scognamiglio, perito di parte della famiglia Giovannini, ha partecipato alle operazioni insieme allo studio 3A-Valore spa e all’avvocato Vincenzo Cortellessa del foro di Santa Maria Capua Vetere. I tre chirurghi indagati, difesi dai legali Vincenzo Regardi, Andrea Tranfaglia, Alfonso Della Rocca e Livia Migliorelli, non hanno avuto consulenti di parte durante l’autopsia.

Al momento, non sono stati rilasciati commenti da parte dell’ospedale «Fatebenefratelli» sulla vicenda. Il 38enne era stato ricoverato nel reparto di Chirurgia bariatrica per una conversione open di un bypass digiuno ileale che gli era stato praticato nel 2008.

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