La proposta della ASL di Benevento di far operare sei ambulanze su dieci senza medico a bordo nei presidi SAUT e PSAUT del 118 è stata contestata. Tuttavia, bisogna considerare che il numero di postazioni SAUT e PSAUT attuali è coerente con il piano regionale di riorganizzazione della rete dei presidi dell’emergenza 118. La ASL di Benevento garantisce il servizio di emergenza del Distretto Sanitario Nord-Est con le ambulanze medicalizzate allocate presso il SAUT di Morcone e il PSAUT di San Bartolomeo. Il presidio di Ginestra degli Schiavoni è un presidio aggiuntivo che non rientra nella definizione di SAUT/PSAUT, trattandosi di una postazione di soccorso base senza medico a bordo. La postazione di Ginestra degli Schiavoni è senza pianta organica e medicalizzata soltanto nelle ore diurne grazie alle prestazioni aggiuntive che i medici effettuano oltre il proprio orario di lavoro nell’ambito di un progetto sperimentale avviato nel 2017 per qualche trimestre e che continua ancora oggi non si sa con quale autorizzazione. In una situazione di grave carenza di medici, non è razionale sottrarre risorse al sistema del 118 togliendo i medici dalle ambulanze 118 dei PSAUT e SAUT per mantenerli in una postazione che la stessa ASL di Benevento non ha inserito nella rete delle dieci postazioni dell’emergenza 118. Inoltre, dai dati riportati nella Relazione sulla Performance 2021, risulta che i 442 interventi/anno della postazione di Ginestra degli Schiavoni sono un numero oggettivamente inferiore rispetto agli interventi dei presidi 118 del SAUT di Morcone (952) e del PSAUT di San Bartolomeo in Galdo (736). Il consigliere regionale Luigi Abbate sottolinea che la competenza di riorganizzare la ASL non significa che debba disinteressarsi di una proposta che, sebbene sia stata derubricata ad “ipotesi non confermate”, è stata trasmessa formalmente alle parti sociali.

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