AVELLINO- Gli investigatori del Nic (Nucleo Investigativo Centrale) della Polizia Penitenziaria hanno scoperto una rete criminale che utilizzava un drone per introdurre telefoni cellulari e droga all’interno del carcere di Avellino. Le manovre del drone erano dirette da un detenuto all’interno del penitenziario, che comunicava con un complice esterno. Questa organizzazione criminale, legata al potente cartello dell’Alleanza di Secondigliano, riforniva di cellulari e droga i detenuti dell’Alta Sicurezza di varie carceri italiane. Il blitz della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli ha portato all’arresto di 21 persone coinvolte in queste attività illecite.

Le indagini sono partite da un’anomalia segnalata dal Nic riguardo all’aumento di telefoni cellulari di ultima generazione all’interno del carcere di Secondigliano. Grazie all’analisi dei dati relativi ai telefoni, è emerso che molti detenuti in Alta Sicurezza avevano accesso a dispositivi non autorizzati. In particolare, è stato individuato un gruppo organizzato che utilizzava droni per consegnare telefoni e droga all’interno del carcere, con la complicità di un detenuto esperto nel pilotaggio dei droni, Vincenzo Scognamiglio.

Le collaborazioni di giustizia hanno contribuito a ricostruire l’attività criminale di questo gruppo, che operava in 18 istituti penitenziari in tutta Italia. I detenuti coinvolti riuscivano a guadagnare cifre considerevoli grazie allo spaccio di droga e telefoni all’interno del carcere. La Procura Distrettuale Antimafia ha smantellato questa pericolosa organizzazione, mettendo fine alle loro attività illegali.

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