Questa mattina nel quartiere Torrione di Salerno si è verificato un episodio di lancio di uova verso un palazzo dove era stata esposta una bandiera del Napoli sul balcone. Secondo alcune testimonianze, alcuni cittadini avrebbero anche subito intimidazioni per evitare di esporre gadget azzurri in vista della partita di domani.

La Curva Sud Siberiano, alcuni giorni fa, aveva lanciato un appello al rispetto della città e di tutti i tifosi della Salernitana, invitando a non esporre sciarpe e bandiere del Napoli sui balconi di Salerno. In alcune zone della provincia, invece, sono stati esposti striscioni contro la squadra partenopea con slogan come “Odio Napoli in eterno”.

Gli ultras avevano già avvisato: “A Salerno non si festeggia il Napoli”. E l’attacco, seppur puerile per adesso, è arrivato. Ma cosa spinge le persone a comportarsi in questo modo? La rivalità sportiva è una cosa, ma il rispetto per gli altri e per la città in cui si vive dovrebbe essere una regola fondamentale.

Non si può giustificare un comportamento violento e discriminatorio solo perché si tifa per una squadra diversa. La passione per lo sport deve essere sana e rispettosa, senza mai sfociare in comportamenti scorretti o violenti.

Soprattutto in un momento come questo, in cui il mondo intero sta lottando contro una pandemia, è importante ricordare che l’unione fa la forza e che solo insieme possiamo superare le difficoltà. La rivalità sportiva non deve diventare un pretesto per alimentare odio e divisioni tra le persone.

Speriamo che episodi come quello di oggi a Salerno non si ripetano e che la passione per lo sport possa essere vissuta sempre con rispetto e lealtà verso gli avversari.

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