Non si fa il proprio dovere solo perché qualcuno ci ringrazia, ma perché spesso siamo chiamati ad aiutare coloro che sono meno fortunati di noi. Questa mattina, grazie all’ottimo lavoro di squadra svolto dalla Polizia Municipale, dalle forze dell’ordine e dalla presenza di consiglieri e assessori, è stato prestato soccorso ad una famiglia di senzatetto che si era accampata davanti alla Casa Comunale.

Io e il Consigliere Gabriele Pappadia ci siamo attivati immediatamente andando sul posto, dove erano già presenti gli agenti della Polizia Municipale ed i carabinieri. Poi ci ha raggiunti il Consigliere Maisto e l’assessore alla Polizia Municipale. Insieme abbiamo cercato di risolvere la situazione. Chi ha mediato per convincere queste persone a farsi ospitare dalla Caritas, chi si è letteralmente sporcato le mani per sgomberare lo spiazzale dal materasso e dalla rete, mentre io assieme a Don Francesco Campanile abbiamo cercato di definire ufficialmente l’accoglienza alla Caritas di Aversa, che si è data disponibile anche a pagare per una settimana un albergo, se non ci fossero stati posti.

Dopo un giro di telefonate, è arrivata poi la conferma dei posti alla Caritas e ci siamo sentiti tutti un po’ più sollevati. Da sottolineare il fondamentale intervento dell’agente della Polizia Municipale Fortuna Ranucci, che ha mostrato sangue freddo quando, in un momento critico di mediazione, la più giovane della famiglia in questione ha preso una lametta dalla borsa ferendosi al polso. La Ranucci ha subito tolto la lametta dalle mani della ragazza ed ha tamponato la perdita di sangue con la giacca della propria divisa. Questo è un esempio di come i problemi si risolvono mettendoci la faccia, con la presenza e l’impegno, essendo disposti anche a prendersi gli insulti e i rimproveri delle persone coinvolte e non facendo sterile ed inutile propaganda sui social.

Questa mattina siamo giunti ad una risoluzione, seppur parziale di quest’emergenza, mentre chi ieri si indignava sui social, oggi, probabilmente era distratto da altre cose. Noi eravamo lì e ci saremo tutte le volte in cui saremo chiamati a fare il nostro dovere, prima di tutto come cittadini e poi come amministratori, perché chi opera per il bene della comunità lo fa con la consapevolezza di correre rischi enormi, ma con la coscienza di agire sempre a sostegno dei cittadini.

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