Le violenze in carcere rappresentano un tema delicato e complesso, che coinvolge non solo i detenuti ma anche il personale penitenziario. Recentemente, una delegazione dei sindacati della Polizia Penitenziaria si è incontrata con l’onorevole Aldo Patriciello nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si stava svolgendo un processo contro poliziotti penitenziari accusati di violenze durante le rivolte durante la pandemia da Covid-19.

Il segretario regionale CON.SI.PE Campania, Luigi Castaldo, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla direzione del carcere, ma ha evidenziato la mancanza di personale che mette a repentaglio la sicurezza degli operatori penitenziari. Castaldo ha anche sottolineato come l’uso coercitivo della forza sia spesso messo in discussione, mettendo a rischio l’autorevolezza della Polizia Penitenziaria.

Secondo il sindacalista, è necessario garantire la presenza di educatori all’interno delle sezioni detentive, anziché lasciare il compito al personale penitenziario che rischia di subire danni. Il prossimo 13 maggio, il CON.SI.PE organizzerà una manifestazione davanti al carcere di Santa Maria Capua Vetere per rivendicare i diritti dei poliziotti penitenziari che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

È importante affrontare con serietà e responsabilità la questione delle violenze in carcere, garantendo la sicurezza sia dei detenuti che del personale penitenziario. Solo attraverso un dialogo costruttivo e un impegno concreto si potranno trovare soluzioni efficaci per prevenire episodi di violenza e garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti.

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