La Guardia di Finanza e la Polizia di Caserta hanno sottoposto a confisca definitiva beni per oltre 2,5 milioni di euro dell’ex consigliere regionale della Campania Nicola Ferraro. L’operazione è stata effettuata sulla base di un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su proposta del Questore di Caserta. L’ex uomo politico, già imprenditore nel settore dei rifiuti, è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’esecuzione del decreto ha portato alla confisca di immobili, partecipazioni societarie, rapporti finanziari e bancari, nonché indennità e somme derivanti dal vitalizio consiliare. Secondo quanto ricostruito dalle indagini congiunte, tali beni sarebbero stati acquisiti grazie ai proventi derivanti dalle attività illecite.
Nicola Ferraro sarebbe stato colluso con i reggenti delle fazioni Schiavone e Bidognetti dei Casalesi, almeno a partire dal 2000, prima ancora della sua elezione al consiglio regionale della Regione Campania. In cambio di un appoggio determinante per la sua carriera imprenditoriale e di un decisivo sostegno elettorale, Ferraro avrebbe messo a disposizione del clan la sua influenza politica, fungendo da intermediario tra gli amministratori degli enti locali e le organizzazioni criminali, per drenare a favore di queste ultime appalti e contributi pubblici.
Grazie all’operato di diversi pentiti, la Guardia di Finanza e la Polizia di Caserta sono riuscite a portare a compimento l’operazione di confisca dei beni di Nicola Ferraro, mettendo così un freno all’operato illecito dell’ex uomo politico.