Ieri mattina, presso il tribunale di Nocera Inferiore, si è tenuta l’udienza preliminare per l’incidente accaduto nel 2018 all’ospedale Umberto I. Un’infermiera è stata accusata di lesioni a un neonato di due mesi, durante il trasferimento in reparto. La donna, difesa dal legale Armando Lanzione, era in cura del piccolo, giunto in ospedale per un problema respiratorio. La concitazione del momento e le richieste della famiglia spinsero la donna a prendere il neonato e a trasferirlo in reparto, in Pediatria, senza utilizzare l’ascensore o riponendo il piccolo in una culla. La circostanza causò una doppia frattura al bambino, che fu poi trasferito d’urgenza al Santobono di Napoli. La famiglia, dopo quanto accaduto, decise di sporgere denuncia ai carabinieri.

Durante l’udienza, il perito incaricato dal tribunale ha ripercorso quanto accaduto e ha elencato i protocolli per quel genere di situazione, in particolare per il trasferimento dei neonati e dei mezzi da utilizzare, così come l’uso degli ascensori, permessi solo agli operatori sanitari. Inoltre, ha ricostruito i comportamenti dell’infermiera e ha messo in evidenza il regolamento dei vari codici d’accesso, in relazione al quadro clinico del neonato e alla diagnosi di insufficienza respiratoria.

Il processo si concluderà dopo l’estate, con la discussione delle parti prima della sentenza del giudice. La vicenda è un esempio di come la pressione e le urgenze possano portare ad azioni non conformi alle procedure previste dall’ospedale e dai regolamenti. Adesso, i medici e i membri del personale sanitario sono tenuti a seguire le procedure in modo più scrupoloso, per evitare situazioni simili in futuro.

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