In seguito al devastante terremoto del 1980, il Comune di Salerno decise di costruire novantotto nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica al posto dei prefabbricati che erano diventati il simbolo del post-terremoto. Queste abitazioni furono sponsorizzate come case accoglienti, funzionali e adeguate alle esigenze delle diverse unità familiari assegnatarie, ma sin dal primo momento hanno mostrato gravi criticità, come umidità e problemi di muffa.

Venerdì mattina, la prima sezione civile del tribunale di Salerno si è pronunciata sulla vertenza, accogliendo l’istanza degli assegnatari e dichiarando la sussistenza di difetti ascrivibili a carenze tecnologico-costruttive. Il Comune è stato condannato all’eliminazione dei difetti riscontrati dal consulente tecnico, con una maxi-ristrutturazione dei complessi edilizi simbolo della città. Gli interventi sono finalizzati a risolvere soprattutto i problemi di natura termica ed energetica che hanno prodotto i gravi problemi, come muffa ed umidità.

Per risolvere definitivamente i problemi, il Comune dovrà quindi eseguire una serie di lavori, come l’installazione del «cappotto termico» sulle palazzine, che consentiranno sia un miglioramento delle classi energetiche delle unità immobiliari che l’eliminazione dei fenomeni di muffa e condensa.

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