Napoli si prepara alla festa per l’ultima giornata di campionato, ma la città è minacciata dai teppisti che si travestono da appassionati di calcio per imbrattare i monumenti con la vernice spray azzurra. L’esplosione di gioia dei tifosi veri è stata già governata dalle autorità, ma bisogna difendere la città dall’esplosione di vandalismo. Palazzo San Giacomo ha allo studio un progetto: vestire di luce azzurra i monumenti per dare un segnale di festa e frenare gli imbrattatori. Il piano completo dell’idea verrà presentato ufficialmente nei prossimi giorni dal sindaco, durante un evento che punta a raggiungere tutti i napoletani, tifosi e non, per far convogliare l’energia della festa nella direzione della gioia, lontana dal teppismo.

Ma la preoccupazione che gli imbrattatori possano aggredire monumenti, fontane e palazzi storici cresce di ora in ora. Bisogna prevedere anche questa opzione nel progetto di iniziative di avvicinamento alla festa sportiva. Gennaro Rispoli, presidente dell’osservatorio Centro Storico Unesco del Comune di Napoli, ha un’idea: «Difendiamo i monumenti, almeno quelli più simbolici e facilmente raggiungibili dai teppisti, ricoprendoli con teli di protezione». Proprio su questo tema ci sarà un confronto già domattina a Palazzo Reale, in Soprintendenza. Nel corso del vertice si metterà a punto un piano per tentare di difendere la parte monumentale della città.

Sul tavolo ci sono molte opzioni. Quella dei teli di protezione è la più clamorosa ma anche quella che sembra meno perseguibile. L’incerottamento potrebbe comprendere la statua del «Corpo di Napoli» a piazzetta Nilo, le figure equestri del Plebiscito, la fontana del Sebeto a largo Sermoneta e quella del Gigante in via Partenope, la statua di Dante nell’omonima piazza, quella di re Carlo a Monteoliveto, le raffigurazioni di Giovanni Nicotera e Nicola Amore a piazza Vittoria, e l’elenco è ancora lunghissimo. Insomma, si tratta di un progetto estremamente ampio e di difficile attuazione, anche perché, dopo aver sistemato i teli sull’intera parte monumentale della città, bisognerebbe anche prevedere un presidio per evitare la violazione.

Ma la svolta potrebbe arrivare se i calciatori azzurri rispondessero all’appello del presidente Rispoli: «Sarebbe importante se proprio i protagonisti di questo storico evento potessero intervenire personalmente con un video da diffondere attraverso ogni canale. Se fossero i giocatori a chiedere ai tifosi di rispettare i monumenti della città, la richiesta verrebbe sicuramente accolta da tutti e il risultato sarebbe immediato. Io mi auguro che vogliano farlo».

Inoltre, l’Osservatorio centro storico Unesco cercherà di promuovere altre iniziative per coinvolgere nella tutela dei monumenti il maggior numero possibile di soggetti, come le associazioni territoriali, di quartiere, e gli istituti scolastici, chiedendo che gli studenti «adottino» un monumento, un palazzo, un angolo del quartiere e lo sorveglino per dare notizia di ogni eventuale tentativo di aggressione a base di vernice spray.

La festa vera è fatta di emozioni, e le emozioni rendono bella la città, non la insozzano. La città di Napoli deve difendere i suoi monumenti storici e i suoi tesori artistici, e solo così potrà celebrare la sua passione per il calcio senza distruggere la bellezza che la circonda.

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