Assolto per non aver commesso il fatto: questa è la sentenza emessa dal giudice monocratico Francesco Maione del tribunale di Napoli Nord nei confronti di O.S., un 32enne straniero che era stato accusato di raccolta e gestione illecita di rifiuti speciali.

Tutto era iniziato nell’agosto del 2021, quando gli agenti del comando di Polizia Locale del comune di Castel Volturno avevano scoperto, durante un controllo, un deposito di auto in disuso o cannibalizzate, nonché pezzi di ricambio. O.S. era stato denunciato per essere il presunto custode del deposito illecito.

Tuttavia, durante il processo, i legali del 32enne, gli avvocati Giuseppe Di Monaco e Fabiana De Conno, hanno fatto emergere un fatto importante: gli agenti non avevano proceduto all’identificazione di O.S., ma avevano utilizzato solo il codice unico identificativo (Cui) per gli stranieri sprovvisti di foto. Non essendo quindi certi della correlazione tra il 32enne ed il codice, il giudice monocratico ha deciso di assolverlo per non aver commesso il fatto.

Questa vicenda ci fa capire l’importanza di rispettare le leggi e di procedere ad un’identificazione corretta delle persone coinvolte in una vicenda giudiziaria. Non si possono fare accuse infondate e bisogna sempre seguire le procedure previste dalla legge, evitando di commettere errori che potrebbero compromettere l’esito di un processo.

Inoltre, questa sentenza dimostra anche l’importanza di avere un buon avvocato che sappia difendere i propri clienti e far emergere eventuali errori o incongruenze nella ricostruzione dei fatti. Solo così si può ottenere una sentenza giusta e corretta, che rispetti i diritti di tutti i cittadini, anche quelli stranieri.

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