Un pericoloso fantasma si sta diffondendo nell’aria cittadina di Benevento: l’ozono. Questo gas, di cui abbiamo sempre sentito parlare in modo positivo per la sua importanza nella protezione dagli ultravioletti, può essere dannoso se presente in concentrazioni elevate. Negli ultimi giorni, infatti, si sono registrate alte concentrazioni di ozono nella città, come evidenziato dai bollettini Arpac sulla qualità dell’aria. Mercoledì scorso, addirittura, sono stati superati i limiti che avrebbero dovuto attivare un avviso pubblico da parte delle autorità sanitarie locali.

Ma vediamo prima di tutto come si forma e quali sono gli effetti dell’ozono, soprattutto durante l’estate quando le alte temperature favoriscono l’aumento degli inquinanti. Secondo la letteratura scientifica, l’ozono si forma grazie alla radiazione solare e ai cosiddetti inquinanti precursori, come gli ossidi di azoto e le sostanze organiche volatili. Queste sostanze reagiscono tra loro e danno origine a molecole con tre atomi di ossigeno, ovvero l’ozono. Le concentrazioni di ozono negli strati più bassi dell’atmosfera di solito sono basse e non causano problemi alla salute. Tuttavia, in alcune occasioni si possono verificare fenomeni che portano alla formazione dello smog fotochimico, una miscela di sostanze in cui l’ozono è uno degli elementi più importanti. Ma quali sono gli effetti sulla salute umana? Secondo la scienza, l’ozono è un inquinante molto tossico che può irritare le mucose e causare tosse, mal di testa e persino edema polmonare. Pertanto, in situazioni di allarme, è consigliabile che le persone più vulnerabili, come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e le persone con problemi respiratori o cardiaci, rimangano al chiuso e evitino attività fisiche all’aperto.

Il decreto 155/2010 stabilisce due livelli di concentrazione di ozono oltre i quali si considera un rischio per la salute: la “soglia d’informazione” che si raggiunge quando si superano i 180 microgrammi di ozono per metro cubo d’aria, e la “soglia d’allarme” che si attiva oltre i 240 microgrammi. Nel primo caso, le autorità sanitarie territoriali, informati tempestivamente dall’Arpac, devono informare immediatamente la popolazione tramite comunicati stampa e aggiornamenti sui propri siti istituzionali, fornendo informazioni sui superamenti registrati, le zone interessate, consigli per la salute e previsioni meteo. Se si supera la soglia d’allarme, devono essere adottate misure rigorose per proteggere le persone più vulnerabili. Tuttavia, nonostante il superamento di uno dei due livelli di rischio, a Benevento, fortunatamente il più basso, non è stato attivato nessun avviso pubblico. Mercoledì scorso, le centraline di Santa Colomba e Ponte Valentino hanno registrato valori di ozono superiori alla soglia d’informazione, ovvero 189 microgrammi nella zona dello Stadio e 190 nell’area industriale. Nonostante ciò, i cittadini beneventani non sono stati informati del problema, nonostante il crescente numero di persone affette da gravi patologie respiratorie.

Benevento sembra essere particolarmente esposta a questo fenomeno, probabilmente a causa della sua conformazione orografica, come dimostra il record assoluto in Campania. Da giorni, infatti, la città delle streghe è in testa alla regione con valori che sono saliti da 163 microgrammi di ozono il martedì, ai già citati 190 del mercoledì. Giovedì si è registrata una leggera diminuzione, con 156 microgrammi. Gli orari più a rischio sono quelli compresi tra mezzogiorno e le 16. Oggi si attende la pubblicazione dei nuovi bollettini Arpac per avere un quadro aggiornato sulla situazione.

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