“I terreni di Airola non sono inquinati”: questa è la buona notizia che il Comune ha diffuso per tranquillizzare la cittadinanza sullo stato di salute del suolo cittadino dopo l’incendio avvenuto il 13 ottobre 2021. Dal Palazzo Montevergine sono stati comunicati i dati dell’ultimo dossier dell’Arpac. Dopo due anni dall’incendio dello stabilimento Sapa, situato nella zona industriale di Airola, si è potuto verificare che, grazie a 10 campioni di top-soil prelevati a monte e a valle dell’hub logistico, non sono presenti inquinanti organici persistenti oltre la soglia.

Quindi, quasi due anni dopo l’incidente che ha scosso l’intera valle, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Falzarano ha sottolineato che il monitoraggio condotto dall’Arpac sul territorio di Airola ha dato risultati tranquillizzanti. È stato ricordato che a seguito dell’incendio alla Sapa, dopo le prime analisi condotte dall’Arpac, l’ente comunale aveva chiesto ulteriori verifiche attraverso l’indagine di dieci campioni di suolo superficiale, al fine di accertare l’impatto e la persistenza di diossine e furani. Inoltre, sono stati effettuati sopralluoghi congiunti presso diverse aree e dalle indagini è emerso che non sono presenti inquinanti organici persistenti oltre la soglia, quali diossine, furani e policlorobifenili, in grado di costituire un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. I campioni presentano valori di concentrazioni inferiori alla soglia di contaminazione per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale.

Il sindaco Falzarano ha ribadito che la sua amministrazione ha sempre lavorato con la massima attenzione per la salvaguardia della salubrità del territorio e della comunità, ringraziando l’architetto Filomena Mauriello e la direttrice Arpac Barricella, nonché tutto il personale coinvolto.

Queste rassicurazioni da parte dell’Arpac erano attese da molti cittadini che negli anni sono stati preoccupati per l’incendio avvenuto nell’ottobre 2021, quando il cielo della valle si è coperto da una grande nube nera visibile anche nel casertano e nella provincia di Napoli. Subito dopo l’incendio, sono state effettuate tutte le procedure necessarie per monitorare la qualità dell’aria, posizionando un laboratorio mobile nel centro urbano che ha confermato la presenza di diossina inferiore al limite. Nonostante questi primi dati, la popolazione ha sempre manifestato preoccupazione per lo stato di salute dei terreni nella zona colpita dalla nube nera, in un territorio ad alta vocazione agricola. Era quindi necessario accertare la situazione dei terreni per dare risposte certe ai cittadini e agli agricoltori colpiti dall’evento.

Per questi motivi, subito dopo l’incidente, l’intera valle Caudina si è mobilitata per chiedere chiarezza e il “Comitato Salute & Ambiente” di Airola, attraverso una petizione popolare firmata da oltre 300 persone, ha proposto di mettere a regime un sistema di monitoraggio e controllo delle aziende per evitare il verificarsi di altri disastri, chiedendo all’Arpac e all’Asl di monitorare periodicamente le matrici ambientali.

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