Norme più stringenti e percorso di accompagnamento delle vittime ai Centri anti violenza. Dopo la denuncia di Giusy V., la 39enne di Secondigliano vittima di stalking e minacce da parte dell’ex marito Diego M., i rappresentanti del mondo politico scendono in campo per chiedere che la normativa in materia sia applicata e metta in sicurezza la donna che denuncia. La sua avvocata, Carla Maruzzelli, auspica che la magistratura applichi misure cautelari idonee per garantire la sicurezza di Giusy. La donna ha presentato sei denunce alle forze dell’ordine negli ultimi 15 anni, ma non ha mai ricevuto adeguate tutele. Ha subito minacce, citofonate in piena notte, auto e ingresso di casa dati alle fiamme, pedinamenti e insulti. Vive un vero inferno e teme per la sua vita e quella dei suoi figli. Le istituzioni devono rispondere adeguatamente alle denunce di violenza delle donne, come afferma Rosa Di Matteo, coordinatrice dei Centri anti violenza di Napoli. Annarita Patriarca, parlamentare di Fi, sostiene che è necessario capire le falle nel sistema operativo e normativo per prevenire queste tragedie. Si aspetta che il ddl approvato dal Consiglio dei ministri diventi legge e che si lavori insieme per risolvere i singoli casi. È importante rendere più veloce la risposta alle vittime, ad esempio attraverso l’utilizzo di app per la geolocalizzazione immediata e programmi di sensibilizzazione nazionale. Bruna Fiola, consigliera regionale del PD, esprime angoscia e impotenza di fronte ai casi di Anna e Giusy e critica la superficialità delle forze dell’ordine e dei magistrati che mettono a repentaglio la vita delle vittime. La VII Municipalità si sta occupando del caso di Giusy insieme ai servizi sociali e al commissariato di polizia.

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