L’Ente Valutazione Impatto (EVI) deve riallacciare immediatamente l’acqua al porto di Lacco Ameno e, insieme al comune, deve pagare la “doppia fase del procedimento” in solido. Questa è la svolta di oggi, 5 settembre, sulla triste vicenda che coinvolge la pessima amministrazione di Lacco Ameno e la pessima SPA pubblica già carrozzone politico che, in combutta tra di loro, subiscono un’altra sconfitta legale, una lezione di diritto da parte di Alessandro Barbieri e, ultimo ma non meno importante, un’altra brutta figura pubblica.
La dottoressa Di Clemente del tribunale di Napoli, approvando pienamente le motivazioni della difesa di Barbieri, ha anche aggiunto nel dispositivo che riaccende i contatori dell’acqua di Perrella: “Considerato l’interesse della società richiedente alla fornitura di acqua e l’assenza di valide ragioni a sostegno del rifiuto di fornire, non appare ingiusto imporre all’EVI il pagamento di una somma di 2.000,00 euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione della disposizione a partire dal terzo giorno successivo alla notifica dell’ordinanza. Le spese della doppia fase del procedimento sono a carico dell’EVI e del Comune di Lacco Ameno (cfr. Cass. Civ., Sez. Un., sent. n. 27846 del 30.10.2019), in solido tra loro, in applicazione del principio della soccombenza e sono liquidate in base ai parametri previsti dal D.M. 555/2014 (valori medi per le fasi di studio, introduttiva e decisionale riferiti alle cause di valore indeterminabile complessità media) e vengono pagate agli avvocati difensori della parte ricorrente dichiaratisi non a carico dello Stato.
P.Q.M. annulla l’ordinanza contestata e, di conseguenza, accogliendo il ricorso cautelare, ordina all’EVI S.P.A., nella persona del legale rappresentante, di assicurare la conclusione immediata dei contratti per la fornitura idrica e comunque la fornitura immediata di acqua corrente ai moli, ai pontili e a tutte le aree detenute dalla Marina del Capitello. Condanna l’EVI S.P.A., nella persona del legale rappresentante, al pagamento di una somma di 2.000,00 euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione della disposizione a partire dal terzo giorno successivo alla notifica dell’ordinanza; condanna l’EVI S.P.A., nella persona del legale rappresentante, e il Comune di Lacco Ameno, nella persona del Sindaco, in solido tra loro, al pagamento delle spese della doppia fase del procedimento, che liquida in 342,00 euro per spese e 6.456,00 euro per compensi (3.228,00 euro per ciascuna fase), oltre al 15% a titolo di rimborso forfettario sui compensi e oltre IVA e CPA, come previsto dalla legge, con attribuzione agli avvocati Enrico Angelone, Alessandro Barbieri e Raffaele Pesce”.
Nell’edizione di domani, mercoledì 6 settembre, in edicola, lo speciale di approfondimento su questa vergognosa storia di pubblica amministrazione.