La camorra di Secondigliano: un accordo per i business illeciti

Nonostante le passate guerre di camorra che hanno lasciato centinaia di morti per le strade, i clan di camorra di Secondigliano hanno deciso di trovare un accordo negli ultimi anni per gestire in comune e senza scontri una serie di business illegali. Tra questi, l’infiltrazione nelle aste immobiliari per acquisire case, aziende e negozi a prezzi convenienti, e il traffico internazionale di sigarette di contrabbando provenienti dalla Bulgaria.

Questa mattina, su delega del Procuratore della Repubblica facente funzione di Napoli, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 27 indagati, tra cui il neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino. Tutti sono gravemente indiziati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, violenza privata aggravata, associazione a delinquere finalizzata alle turbative d’asta aggravata agevolata, associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato un clan mafioso e dal carattere della transnazionalità finalizzata al contrabbando dei tabacchi lavorati esteri.

Nel frattempo è stato eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno ricostruito l’operatività del clan Di Lauro tra il 2017 e il 2021, evidenziando la ristrutturazione organizzativa della consorteria e la sua scelta di investire in attività imprenditoriali, anziché continuare le sanguinose faide territoriali.

Tra le attività illecite, oltre al traffico di droga ed estorsioni, il clan Di Lauro si è dedicato alle aste immobiliari, utilizzando minacce per costringere gli altri partecipanti a non presentarsi e aggiudicarsi gli immobili a prezzi vantaggiosi. Il ricavato di queste vendite avrebbe finanziato ulteriori attività illegali del clan.

Inoltre, è emersa un’alleanza organica tra varie organizzazioni criminali operanti a Secondigliano, tra cui i Licciardi e la Vinella Grassi, finalizzata a interessi economici comuni, come l’aggiudicazione di aste immobiliari e la revoca di richieste estorsive rivolte ad imprenditori vicini al clan Di Lauro da parte di altre organizzazioni criminali.

Il clan ha anche investito in attività meno rischiose, come la costituzione di società fittizie per gestire una palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati, e nel contrabbando di sigarette dall’estero. In quest’ultima attività è stata scoperta un’associazione a delinquere, diretta dal clan Di Lauro, che importava sigarette dalla Bulgaria e dall’Ucraina per distribuirle in Campania attraverso una rete di grossisti.

Le indagini hanno anche rivelato che il clan Di Lauro, insieme al cantante neomelodico Tony Colombo e alla moglie Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, ha finanziato la realizzazione di una fabbrica di sigarette. I due sono stati arrestati insieme ad altri 25 indagati. Il clan Di Lauro ha mostrato un’aspirazione imprenditoriale anche investendo in società di abbigliamento e creando un marchio di abbigliamento chiamato “Corleone”, evocativo del mondo della criminalità organizzata.

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