L’interrogatorio di Fiore Clemente, presunto boss del clan Pagnozzi, davanti al giudice per le indagini preliminari è avvenuto ieri mattina nel carcere di Benevento. Clemente ha sostenuto di essere estraneo a qualsiasi tipo di dinamica delinquenziale e di non conoscere i giovani di Airola, Sant’Agata dei Goti e Moiano, a cui vengono attribuiti episodi intimidatori. I pubblici ministeri della Dda considerano Clemente l’organizzatore e capo del clan Pagnozzi, insieme al figlio Rinaldo Clemente e al cognato Umberto Vitagliano. Anche i congiunti di Fiore Clemente hanno respinto le accuse mosse nei loro confronti durante l’interrogatorio. La Direzione distrettuale antimafia ha ricostruito l’attività del gruppo attivo nella Valle Caudina, in particolare di Pietrantonio Morzillo e dei fratelli Massaro di Airola, accusati di estorsione e associazione per delinquere. Fiore Clemente è considerato uomo di fiducia di Domenico Pagnozzi, dopo aver trascorso molti anni in carcere è tornato in libertà nel 2021. Nel febbraio 2022 è stato ferito in un agguato, considerato non di stampo camorristico, e nel febbraio 2023 Salvatore Di Matola è stato condannato per questo fatto. L’avvocato Valeria Verrusio, difensore dei tre indagati irpini, presenterà istanze al tribunale del Riesame per chiedere l’attenuazione o la revoca delle misure cautelari.