Sparatoria a Benevento: donna ferita ma non in pericolo di vita

Un colpo di pistola in piena fronte ha sconvolto la tranquillità di Annarita Taddeo, 32 anni, residente a Benevento. Per fortuna, il proiettile non ha causato danni importanti e la donna è riuscita a scampare alla morte. Dopo un intervento chirurgico, il proiettile di calibro 22 è stato estratto e i medici hanno confermato che la sua vita non è in pericolo. Gli agenti della Squadra Mobile stanno cercando il killer, che ha agito con il viso coperto da un casco e si è poi dileguato in moto. Si ipotizza che il motivo del ferimento possa essere la gelosia, ma sono in corso anche altre indagini.

L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le sette, quando Annarita Taddeo stava uscendo da un edificio di via Ferrara, vicino allo stadio “Meomartini”, per recarsi al bar dove lavora in via Cocchia. Ad attenderla presso il portone c’era un uomo che, appena l’ha vista, ha sparato un colpo che l’ha colpita alla testa.

Nonostante la ferita, la donna è riuscita a rientrare nel portone e ad adagiarsi su un pianerottolo, dove è stata soccorsa dagli agenti della polizia e dai sanitari del 118. È stata poi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “San Pio”, dove è rimasta per tutta la mattinata. Durante questo periodo, ha parlato con il suo avvocato e con gli agenti della Squadra Mobile, che hanno cercato di ottenere informazioni sul possibile killer, ma senza successo. È stato anche tentato un riconoscimento fotografico, ma non ha portato a nessun risultato.

Annarita Taddeo è già nota alle forze dell’ordine e ha come compagno Nicola Fallarino, detenuto nel carcere di Trapani e condannato all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Nizza nel 2009. Nel mese di aprile, la donna è stata arrestata nell’ambito dell’operazione “Alcatraz”, accusata di corruzione per aver fatto entrare telefoni cellulari nel carcere di Trapani a favore del suo compagno. Tuttavia, il Tribunale del Riesame di Trapani ha revocato l’ordinanza di arresti domiciliari, asserendo la propria incompetenza territoriale.

Al momento, non sono state prese ulteriori misure nei confronti della donna da parte della magistratura. Il suo avvocato, venuto a conoscenza del ferimento, si è recato immediatamente al carcere per informare il padre di Annarita Taddeo, che è anche lui detenuto. Successivamente, si è recato all’ospedale “San Pio” per incontrare la donna e discutere della situazione.

Gli agenti della Squadra Mobile, insieme al commissario Vincenzo Luisi, hanno ascoltato la testimonianza di Annarita Taddeo presso il pronto soccorso. La donna ha ricostruito gli avvenimenti, ma non è stata in grado di riconoscere il colpevole poiché aveva il viso coperto. Non ha nemmeno potuto indicare un possibile motivo per l’aggressione, affermando di non aver avuto contrasti o minacce in precedenza.

Durante la giornata, gli agenti hanno ascoltato familiari della vittima e residenti della zona per cercare di ottenere informazioni utili all’identificazione del killer. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Filomena Patrizia Rosa.

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