L’udienza di convalida del fermo emesso nei confronti di Gaetano Santaniello, accusato dell’omicidio della zia, Concetta Russo, è stata molto breve, durando poco più di mezz’ora. La vittima, una donna di 55 anni, è stata uccisa accidentalmente da un colpo di pistola durante i festeggiamenti di Capodanno in una casa ad Afragola, nella provincia di Napoli.
Gaetano Santaniello, 45 anni, difeso dall’avvocato Francesca Salvatici, è stato ascoltato questa mattina nel carcere di Poggioreale dal giudice per l’udienza di convalida del Tribunale di Napoli Nord. Durante l’udienza, Santaniello ha confermato quanto già riferito agli investigatori: il colpo è partito involontariamente dalla pistola che stava mostrando ai parenti, credendo che fosse completamente scarica.
La difesa ha richiesto la non convalida del fermo e ha chiesto di non applicare misure cautelari o di modificarle in arresti domiciliari. Santaniello è accusato di omicidio colposo, porto abusivo di arma in luogo pubblico e ricettazione.
Santaniello, durante l’udienza, ha espresso il suo profondo rammarico per quanto accaduto e ha dichiarato di non aver mai avuto intenzione di fare del male alla sua zia. Ha affermato di essere stato vittima di un tragico incidente e ha chiesto al giudice di tenerne conto nel valutare la sua posizione.
La difesa ha sottolineato che Santaniello è una persona senza precedenti penali e che ha sempre condotto una vita tranquilla e rispettabile. Ha sottolineato che l’accusato sta affrontando un grande dolore per la perdita della sua zia e che non rappresenta un pericolo per la società.
Il giudice, dopo aver ascoltato le argomentazioni della difesa e della pubblica accusa, ha deciso di convalidare il fermo nei confronti di Santaniello, ma ha deciso di non applicare misure cautelari più severe, come la custodia in carcere. Ha invece deciso di concedere gli arresti domiciliari, ritenendo che l’accusato non rappresenti un pericolo per la società e che non vi siano rischi di fuga o di interferenze con le indagini.
Santaniello dovrà quindi rimanere ai domiciliari, in attesa del processo che stabilirà la sua responsabilità nell’omicidio della zia. Nel frattempo, la famiglia della vittima, ancora sotto shock per la tragedia, chiede giustizia e spera che la verità venga fatta emergere durante il processo.