È iniziato il processo in Appello per gli affiliati e i fiancheggiatori del clan Piccolo-Letizia, noto come dei Quaqquaroni, per le estorsioni ai commercianti e imprenditori nelle zone di Marcianise con l’aggravante dell’agevolazione del clan camorristico.

Davanti alla prima sezione della Corte di Appello di Napoli si sono presentati Gaetano Monica, il collaboratore di giustizia Agostino Piccolo, Salvatore Letizia, Amedeo Belvisto, Pasquale Regino e il meccanico Antonio Ottavio Sorbo.

In primo grado sono stati inflitti pesanti anni di reclusione per i vari imputati, con Gaetano Monica che ha ricevuto la pena più alta di 13 anni e 4 mesi per le estorsioni. Secondo le indagini della Dda partenopea, Agostino Piccolo avrebbe fornito indicazioni su commercianti da taglieggiare, con il supporto di altri membri del clan.

Le tangenti venivano spesso riscosse anche in merce, come nel caso del titolare di un negozio di calzature che ‘pagava’ il clan con scarpe griffate o del titolare di un auto salone che ‘consegnava’ vetture agli esattori della consorteria criminale. Anche una ditta di raccolta e smaltimento rifiuti è finita nel mirino del clan dei Quaqquaroni, pagando rate di denaro per tre anni.

Il processo proseguirà nel mese di marzo per la valutazione di eventuali proposte di concordato da parte del Procuratore Generale. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Tessitore, Bernardino Lombardi, Francesco Liguori, Pasquale Barbato e Domenico Esposito.

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