Dopo l’orribile incidente che ha portato alla morte di Francesco Pio D’Amaro, un bambino di soli 13 mesi, i due pitbull coinvolti sono stati portati via e messi in un canile. I cani, di proprietà di una vicina di casa della famiglia, sembravano essere tranquilli e non avevano mai mostrato segni di aggressività in passato. Tuttavia, a seguito dell’accaduto, sono stati oggetto di due tipi di sequestro: uno giudiziario, da parte della Procura, e uno sanitario, da parte dell’Asl.
Attualmente i due cani si trovano presso una struttura a Pignataro Maggiore, nel Casertano, dove verranno tenuti in osservazione per dieci giorni per verificare se abbiano contratto la rabbia. Nel caso in cui risultassero positivi, potrebbero essere abbattuti. Al contrario, se non risultassero affetti da questa malattia, potrebbero essere restituiti al proprietario a condizione che il magistrato revochi il sequestro giudiziario.
La situazione ha destato molta preoccupazione e indignazione nella comunità, che si interroga sulle responsabilità in merito alla gestione e alla custodia dei cani. Sono in corso indagini per fare luce sull’accaduto e capire se ci siano state eventuali negligenze da parte del proprietario o di altre persone coinvolte.
In ogni caso, è importante ricordare l’importanza di adottare comportamenti responsabili quando si possiedono animali domestici, garantendo loro cure adeguate e un ambiente sicuro per evitare situazioni tragiche come questa. Speriamo che giustizia venga fatta per il piccolo Francesco Pio D’Amaro e che si possa evitare che episodi simili si ripetano in futuro.