Il tribunale di Sorveglianza di Roma dovrà decidere nuovamente sull’applicazione del regime del carcere duro nei confronti di Amedeo Mazzara, di Cesa. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei suoi legali, gli avvocati Mario Griffo ed Elisabetta Carfora, annullando la decisione precedente e ordinando un nuovo giudizio.

Secondo la Cassazione, le argomentazioni del tribunale di sorveglianza sarebbero solo “apparenti”. Si sarebbero commessi errori nella valutazione della condanna di Mazzara per associazione camorristica, attribuendogli un ruolo apicale nella consorteria criminale senza prove concrete.

Inoltre, Mazzara si sarebbe dissociato dal clan e avrebbe addirittura reso dichiarazioni alla polizia penitenziaria. Anche l’episodio di violenza con un altro detenuto sarebbe stato frainteso, con Mazzara che avrebbe subito minacce e non viceversa.

Alla luce di queste considerazioni, il ricorso è stato accolto e si dovrà procedere con un nuovo giudizio per decidere il destino di Amedeo Mazzara.

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