I due pitbull di Eboli che hanno attaccato e ucciso il piccolo Francesco Pio, di soli 13 mesi, sono stati dissequestrati dalla Procura di Salerno. Il bambino era in braccio a suo zio quando è stato azzannato dai due animali, i cui padroni sono i proprietari della casa in cui Francesco Pio viveva con sua madre.
La decisione di dissequestrare i pitbull è stata accolta positivamente dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha sottolineato il rispetto per la vita degli animali e la possibilità di un percorso di recupero per loro. Attualmente i cani si trovano in un rifugio nel Casertano e dovranno essere sottoposti a un percorso di recupero a Napoli a spese dei proprietari, che sono attualmente indagati insieme alla madre e ai due zii del bambino.
L’Oipa auspica che questa decisione della Procura di Salerno possa essere un modello da seguire in casi simili, dove cani “impegnativi” sono coinvolti in episodi di aggressione. L’associazione ribadisce la necessità di regolamentare la detenzione di determinate razze di cani, che spesso vengono scelte da persone non in grado di gestirle correttamente.
A livello locale, alcuni Comuni come Milano hanno già regolamentato la materia, prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze. Speriamo che in futuro si possano adottare misure simili in tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza di tutti.