Un detenuto campano di 53 anni si è suicidato durante la notte nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo si trovava in cella con un’altra persona e il magistrato ha disposto l’autopsia per chiarire le circostanze della morte.
Il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Samuele Ciambriello, ha confermato il triste evento e ha sottolineato la gravità della situazione. Infatti, dall’inizio dell’anno sono già 78 i suicidi nelle carceri italiane e 1335 i tentativi di suicidio registrati fino a metà settembre. In Campania, in particolare, si contano circa 100 suicidi, di cui 10 soltanto dall’inizio del 2024.
Ciambriello ha denunciato l’assenza di politiche efficaci per affrontare il problema delle carceri italiane, definendole una “discarica sociale”. Ha evidenziato la presenza di un numero eccessivo di tossicodipendenti e detenuti con problemi psichiatrici, nonché il fatto che molte persone ristrette hanno una pena residua di meno di un anno da scontare.
Il garante ha lamentato la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni e della società civile nei confronti di quanto avviene all’interno delle carceri, definendo le morti dei detenuti “omicidi di Stato”. Ha sottolineato la necessità che la politica e il Governo si occupino seriamente della questione carceraria, superando il populismo penale, politico e mediatico.
Ciambriello ha infine espresso la speranza che le iniziative di sensibilizzazione e protesta previste per la prossima settimana, promosse dalle camere penali, da diverse associazioni e dai garanti contro il Decreto Sicurezza, possano finalmente portare l’attenzione necessaria sulle condizioni delle carceri italiane e spingere le istituzioni a intervenire in modo efficace.