L’amianto rimane una delle priorità della sanità pubblica, come affermato da Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto lo scorso 28 aprile.

L’Istituto Superiore di Sanità continuerà a contribuire alla ricerca e alla sorveglianza epidemiologica delle malattie legate all’amianto, cercando di individuare le fonti di esposizione ancora presenti sul territorio italiano e implementando azioni preventive per supportare istituzioni e cittadini.

Recentemente, la morte del noto conduttore Franco Di Mare, esposto all’amianto durante reportage bellici in varie parti del mondo, ha riportato l’attenzione sui tumori correlati all’amianto, come il mesotelioma. Questo tumore aggressivo colpisce le cellule del mesotelio, il tessuto che riveste gli organi interni, con una latenza anche di 30-40 anni.

Ogni anno in Italia, tra il 2010 e il 2020, sono decedute in media 1.545 persone per mesotelioma, la maggior parte delle quali probabilmente esposte all’amianto in ambienti lavorativi. Tuttavia, l’esposizione può avvenire anche in contesti domestici o ambientali, con conseguenze gravi sulla salute.

L’amianto, nonostante il divieto di estrazione e commercializzazione in Italia dal 1992, è ancora presente in molte parti del mondo e rappresenta un grave rischio per la salute, causando tumori polmonari e del mesotelio.

È fondamentale rispettare le norme vigenti e rivolgersi a ditte specializzate per la bonifica di manufatti contenenti amianto, evitando di esporre sé stessi e gli altri al pericolo delle fibre rilasciate nell’aria. La salute di tutti noi dipende dal rispetto delle regole e dalla consapevolezza dei rischi legati all’amianto.

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