Oggi si sono tenute le arringhe difensive per gli imputati coinvolti nella strage dell’Acqualonga, avvenuta nel 2013 lungo l’autostrada A16. I difensori degli imputati, tutti riferiti ad Autostrade per l’Italia, hanno chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Avellino, che aveva assolto gli imputati. Gli avvocati presenti sono stati Danilo Cilia per Marco Perna, Elio Palombi e Mauro Iodice per Antonio Sorrentino e Michele Maietta, e Edoardo Volino per Massimo Fornaci. L’avvocato Appella, difensore di Giulio Spadavecchia, ha invece chiesto la riforma della sentenza di primo grado.

Nell’udienza del 4 maggio 2023, il sostituto procuratore generale di Napoli, Stefania Buda, ha chiesto la condanna di tutti i vertici di Autostrade assolti in primo grado, a partire dall’ex ad Giovanni Castellucci. La prossima udienza è attesa per il 29 giugno 2023.

La strage dell’Acqualonga è avvenuta nel 2013, quando un bus precipitò dal cavalcavia a causa della rottura del giunto di trasmissione con conseguente rottura dell’impianto frenante. Il bilancio fu drammatico: 40 vittime e 8 feriti. In primo grado furono condannati Gennaro Lametta e Antonietta Ceriola a 8 anni di reclusione, mentre furono condannati a sei anni di reclusione i dirigenti di Autostrade, Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia, Paolo Berti e Gianni Marrone furono condannati a 5 anni e 6 mesi, e Michele Renzi e Bruno Gerardi furono condannati a 5 anni. Sono stati invece assolti l’ex amministratore delegato della concessionaria, Giovanni Castelucci, il dirigente generale di Autostrade, Riccardo Mollo, e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna, Antonio Sorrentino e Vittorio Saulino della Motorizzazione di Napoli.

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