Dopo la morte di Fulvio Falce, il tirocinante di 25 anni del Cnr, la seconda vittima dell’esplosione dell’auto prototipo sulla Tangenziale di Napoli, il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli è intervenuto in aula. Borrelli ha sollevato alcune domande riguardo alla presenza di un tirocinante alla guida di un’auto sperimentale senza alcun tipo di controllo e sicurezza. Si chiede se Fulvio Falce fosse un ingegnere meccanico, dato che guidava una macchina sperimentale, e cosa c’entrasse con il suo lavoro. Il deputato ha sottolineato la mancanza di protezioni e garanzie sui luoghi di lavoro, evidenziando che il ragazzo era un giovane di 25 anni che avrebbe voluto far parte del team Ferrari e che i suoi sogni, insieme alla sua vita, sono stati spazzati via da quella scelta irresponsabile di farlo guidare un’auto sperimentale carica di materiale infiammabile sulla Tangenziale di Napoli. Borrelli ha sottolineato che inizialmente si era persino pensato che l’auto fosse di proprietà del ragazzo, mentre in realtà si trattava di un esperimento che poteva causare una strage e che ha portato alla morte di due persone. Il deputato ha concluso affermando che non si fermeranno finché non verrà fatta chiarezza su tutta la vicenda e non verrà ottenuta giustizia per le due vittime. Durante il suo intervento, Borrelli ha chiesto e ottenuto un omaggio per Fulvio Falce e Maria Vittoria Prati da parte della Camera.

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