La Francia è scossa da una rivolta che sembra non placarsi dopo la morte di Nahel. La protesta si è diffusa in tutto il paese, con saccheggi e incendi che hanno colpito centri commerciali, supermercati e negozi. La rabbia si è scatenata contro tutti i simboli dello Stato, dalle carceri alle caserme, dai municipi ai commissariati. Sono stati effettuati quasi mille fermi nella terza notte di proteste, con 250 feriti tra le forze dell’ordine. Il governo ha preso provvedimenti drastici, ordinando l’impiego dei mezzi blindati e annullando eventi pubblici e feste di quartiere. Le manifestazioni non autorizzate sono state disperse a Parigi e Lione, mentre a Marsiglia è stata saccheggiata un’armeria e una persona è stata arrestata con un fucile da caccia. Le immagini delle devastazioni sono impressionanti e la situazione sembra fuori controllo. Il presidente Emmanuel Macron si è rivolto alle famiglie dei minorenni che partecipano alle violenze, chiedendo di tenere i giovani a casa. Anche l’attaccante del Paris Saint-Germain Kylian Mbappé ha lanciato un appello per fermare la violenza. La situazione preoccupa anche altri paesi, come l’Italia, la Norvegia e la Gran Bretagna, che mettono in guardia i propri cittadini sulla situazione a Parigi. La Francia è finita nel mirino dell’Onu, che le ha chiesto di affrontare i problemi di razzismo e discriminazione tra le forze dell’ordine. Non ci sono ancora novità sull’inchiesta sulla morte di Nahel, ma il fine settimana si presenta come un momento cruciale per ristabilire l’ordine pubblico.

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