La violenza nel sistema penitenziario è un problema serio che non può essere ignorato. L’ultima aggressione al personale di polizia penitenziaria nel Nucleo di Salerno da parte di un detenuto di origine africana con problemi psichiatrici evidenti è solo l’ennesimo esempio di come il sistema stia fallendo nel garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano all’interno delle carceri.

Secondo l’Uspp, il detenuto ha attaccato con testate e calci un ispettore superiore vice comandante del nucleo e due agenti nell’ospedale Ruggì di Salerno, dove era stato portato per una visita psichiatrica. Questo episodio dimostra che i detenuti con problemi psichiatrici devono essere presi in carico dalla sanità regionale anziché essere lasciati in carcere senza il supporto psicologico adeguato.

Il segretario dell’Uspp, Giuseppe del Sorbo, sostiene che la chiusura degli Opg (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) ha destabilizzato il sistema penitenziario. Le Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) che dovevano sostituire gli Opg non stanno funzionando come previsto, con lunghe liste di attesa e pochi posti disponibili. Questa situazione crea una condizione di insicurezza per il personale penitenziario e per gli stessi detenuti.

È importante esprimere solidarietà ai poliziotti aggrediti in questa situazione. Sono loro che si trovano a fronteggiare quotidianamente situazioni di pericolo all’interno delle carceri, e devono essere supportati e protetti nel loro lavoro. È necessario che le autorità competenti prendano seriamente in considerazione la questione della sicurezza nel sistema penitenziario e adottino misure adeguate per prevenire futuri episodi di violenza.

La sicurezza dei lavoratori penitenziari e dei detenuti con problemi psichiatrici deve essere una priorità assoluta. È fondamentale che vengano forniti i mezzi e le risorse necessarie per garantire un ambiente sicuro e protetto all’interno delle carceri. Solo così potremo evitare che episodi di violenza come questo si ripetano in futuro.

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