Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli sono stati arrestati insieme ad altre 27 persone, tra cui Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan Paolo Di Lauro, in un’operazione condotta dal Ros e dai carabinieri di Napoli. L’indagine della Dda (Direzione distrettuale antimafia) riguarda le attività imprenditoriali e finanziarie del clan di Secondigliano.

Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati beni per un valore di 8 milioni di euro. Tra i reati contestati figurano il concorso esterno in associazione mafiosa, la turbativa d’asta e il contrabbando di sigarette. Il clan Di Lauro, infatti, investiva anche in società di abbigliamento e creava brand come il marchio “Corleone” insieme a Tony Colombo e sua moglie. Anche la bevanda energetica “9 mm” era riconducibile al clan.

Le indagini hanno messo in luce l’aspirazione imprenditoriale del clan Di Lauro, che aveva creato una sorta di “Di Lauro spa” per investire in attività considerate meno rischiose. Il clan gestiva palestre, sale scommesse e supermercati attraverso società intestate a prestanome, ora sequestrate.

Inoltre, il contrabbando di sigarette provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare dalla Bulgaria e dall’Ucraina, faceva parte del “core business” dei Di Lauro. Circa una tonnellata e mezza di sigarette contrabbandate sono state importate e vendute sui mercati illegali.

Questa operazione rappresenta un duro colpo per il clan Di Lauro e dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare la criminalità organizzata. Speriamo che questa azione porti a una maggiore sicurezza e giustizia nella città di Napoli.

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