La lotta ai reati predatori è una costante attenzione da parte della Procura e delle forze dell’ordine. Solo nell’ultimo mese sono state eseguite molteplici ordinanze cautelari nei confronti di coloro che hanno commesso furti presso esercizi commerciali e autovetture, nonché rapine. Questo dimostra che lo Stato è presente e che ci sono risposte all’allarme dei cittadini.

Nel comunicare gli esiti delle indagini su episodi di rilevanza sociale e di particolare allarme per l’opinione pubblica, il procuratore capo Giuseppe Borrelli ha sottolineato l’importanza di un maggior numero di sistemi di videosorveglianza pubblici collegati al sistema di lettura delle targhe. Questo consentirebbe accertamenti più efficaci. È bene sapere che l’unico episodio per il quale non si è arrivati a un esito giudiziario è avvenuto in un luogo privo di impianti di videosorveglianza. Non si può affidare ai privati il compito della sorveglianza del territorio. L’idea che il controllo del territorio possa avvenire solo attraverso una pattuglia di polizia o carabinieri ad ogni angolo di strada è irrealistica. È necessaria la presenza di un occhio elettronico.

Le forze dell’ordine hanno effettuato numerosi arresti negli ultimi mesi. Ad ottobre è stato arrestato Gabriele Amico, 25enne responsabile di sette furti e una rapina. Prima di lui, è stato arrestato Daniele Santoro, 43enne di San Mango, ritenuto responsabile di due rapine commesse a Salerno. Anche i carabinieri hanno eseguito misure cautelari nei confronti di sei soggetti indagati per 45 furti di autovetture e hanno arrestato quattro persone per 13 furti presso esercizi commerciali.

È importante collaborare con le forze dell’ordine e denunciare tempestivamente. Il questore Conticchio invita i cittadini a non perdere tempo a postare sui social episodi di criminalità, ma piuttosto chiamare il 112. Per contrastare la specializzazione degli autori dei furti seriali, è stato creato un gruppo di magistrati presso la Procura di Salerno per occuparsi del fenomeno. L’obiettivo è tracciare e incrociare immediatamente i dati provenienti dai sistemi di videosorveglianza, tabulati telefonici e telecamere dei caselli autostradali, considerando che molti dei responsabili provengono da fuori città.

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