Nove immigrati clandestini sono stati rintracciati all’interno di un container al porto di Salerno, tra cui una donna incinta, una minorenne con disabilità e un uomo cardiopatico. Dopo essere stati portati d’urgenza al pronto soccorso per controllare le loro condizioni di salute, gli altri sono stati trasferiti negli uffici della polizia di frontiera per l’identificazione. Si tratta di cittadini curdi ed iraniani, chiusi in un container e costretti a cercare la libertà e una nuova vita.

Il container era stato poggiato in alto e, una volta abbassato, è stato scoperto che i migranti avevano cercato di fuggire utilizzando una fune improvvisata. Gli interrogatori sono stati difficili a causa delle barriere linguistiche, ma le indagini sono in corso per capire se vi fosse un’organizzazione dietro a questo viaggio. Si ipotizza che possa esserci una base in Turchia che organizza trasferimenti dai paesi del Kurdistan dell’Iran.

Questo non è il primo caso simile a Salerno, dove in passato sono stati scoperti altri casi di traffico di esseri umani. Il porto sembra essere un punto di passaggio per traffici illeciti di vario genere, nonostante la mancanza di tecnologie e videocamere di sicurezza. Le indagini si concentreranno sul dopo l’arrivo a Salerno, per capire se vi fossero complici o appoggi logistici per i migranti. La scoperta di ieri riaccende i riflettori su un problema che sembrava essersi fermato, ma che continua a minacciare la sicurezza di tutti coloro che passano per il porto di Salerno.

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