Roccamonfina sta cercando di tornare alla normalità dopo le scosse di terremoto che hanno colpito la zona. Anche se la paura è ancora viva tra la popolazione, molti stanno facendo ritorno alle proprie abitazioni, pur rimanendo vigili e pronti a mettersi al sicuro in caso di nuovi allarmi. Il sindaco Carlo Montefusco è pronto a intervenire con una tendopoli in caso di necessità, confermando lo stato d’emergenza almeno fino a venerdì.
La giornata di ieri è trascorsa senza nuovi eventi sismici, ma l’attenzione resta alta. I volontari sono impegnati nel fronteggiare l’emergenza, soprattutto per garantire assistenza agli anziani soli e alle famiglie con persone allettate. Il sindaco invita alla calma, ma non esita a chiedere l’intervento della Protezione Civile regionale in caso di ulteriori scosse.
L’epicentro delle scosse è localizzato a Pratolongo, nel distretto vulcanico, e potrebbe essere legato alla presenza della camera magmatica di Roccamonfina. Nonostante sia dormiente da decenni, il vulcano potrebbe risvegliarsi in caso di un aumento della magnitudo. La storia dell’attività sismica della zona fa pensare ai terremoti del passato, come quello del 1967 che portò all’abbandono di un borgo.
La verifica dei danni e della staticità degli edifici è in corso, con alcune strutture già transennate per evitare crolli. La scuola media “Nicola Amore” è stata controllata dagli esperti e si attende una relazione sulla sua conformità sismica. Lunedì è previsto un vertice per valutare i danni e pianificare interventi. Roccamonfina sta affrontando una situazione delicata, ma con la collaborazione di tutti si spera di superare questo momento di emergenza.