Nel quartiere di Marianella, la centrale del “pezzotto Tv” è stata smantellata ieri dalla Guardia di Finanza, che ha arrestato il giovane hacker di soli 23 anni, Cristian Fidato. Quest’ultimo è stato in grado di guadagnare oltre 850mila euro con la sua attività illegale. Fidato, sicuro della sua impunità, aveva addirittura simulato una denuncia alla finanza per nascondere le sue vere attività illegali.
La vasta organizzazione criminale gestita da Fidato e dai suoi complici operava da una centrale nella periferia nord di Napoli, dove gestivano una piattaforma IPTV illegale. Attraverso questa piattaforma, venivano trasmessi in streaming contenuti protetti da copyright a migliaia di utenti in tutta Italia. Questo business milionario ha anche rivelato un lato oscuro, con Fidato che gestiva una chat per la vendita di materiale pedopornografico.
L’organizzazione criminale aveva messo in atto un sistema sofisticato per eludere i controlli e garantire la continuità del servizio. Dopo l’arresto di tre persone e l’identificazione di oltre 6mila utenti, è emerso che il gruppo era riuscito ad accaparrarsi una parte significativa del mercato illegale dell’IPTV in Italia. Le modalità di pagamento erano altrettanto complesse, con l’utilizzo di criptovalute per nascondere le tracce finanziarie.
Le conseguenze per gli utenti che hanno utilizzato il servizio IPTV illegale potrebbero essere gravi, dalle sanzioni amministrative alla responsabilità penale, ai rischi informatici e ai danni reputazionali. Le autorità italiane e straniere hanno collaborato per contrastare questa forma di criminalità informatica, ma le indagini sono ancora in corso e potrebbero portare a ulteriori sviluppi nel caso. La necessità di una cooperazione internazionale per combattere questo fenomeno è evidente, e si prevede che le autorità intensificheranno i controlli sul mercato dell’IPTV illegale.