Truffa aggravata, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale: questi sono i reati di cui tre individui originari di Napoli sono stati accusati a Potenza. Le vittime sono una signora ultrottantenne che è stata truffata, e la polizia è riuscita a fermare i responsabili.

Tutto è iniziato quando la Questura di Potenza ha ricevuto una chiamata di emergenza da parte di una signora in lacrime, che ha riferito di essere stata vittima di un raggiro da parte di un giovane ragazzo sconosciuto. L’uomo si era presentato come amico del nipote e, con l’inganno, era riuscito a farsi consegnare una grande somma di denaro contante e gioielli in oro.

Grazie all’intervento tempestivo degli agenti di polizia, sono state raccolte informazioni utili per avviare le prime indagini, tra cui la targa e il modello dell’auto utilizzata per commettere il crimine. Le ricerche dell’auto a noleggio sono state estese a vari uffici competenti, ma senza successo. Per questo motivo, le ricerche sono state estese anche alle strade confinanti della provincia di Salerno.

Grazie all’attività di monitoraggio, una pattuglia della Polizia Stradale di Sala Consilina, durante un servizio di vigilanza stradale, è riuscita a individuare l’auto sospetta all’uscita dell’autostrada A/2 del Mediterraneo a Sicignano degli Alburni. Inizialmente, il conducente ha cercato di sfuggire al controllo, ma dopo alcuni chilometri di inseguimento è stato raggiunto e fermato grazie all’abilità degli agenti, che hanno bloccato l’auto e garantito la sicurezza degli altri automobilisti.

All’interno dell’auto, sono stati identificati tre individui con precedenti penali: N.L. nato nel 2003, E.M. nato nel 2001 e S.S. nato nel 1994. Sono stati perquisiti e durante la perquisizione è stata trovata una grande quantità di denaro e vari gioielli, corrispondenti a quelli rubati alla vittima. Le successive indagini hanno permesso agli inquirenti di attribuire parte dei gioielli alla persona truffata, mentre per il resto della refurtiva, a causa della mancanza di informazioni sulla sua provenienza, i sospettati sono stati accusati di ricettazione.

Dopo le indagini, i tre individui sono stati fermati e portati presso la Casa Circondariale di Potenza, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. La signora anziana, venuta a conoscenza del recupero dei suoi oggetti, ha espresso grande apprezzamento per il lavoro degli agenti, soprattutto per il ritrovamento dell’anello appartenuto a suo marito defunto.

Il 27 giugno, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro ha convalidato i fermi e ha disposto gli arresti domiciliari per i tre indagati.

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