Le carceri della Campania sono sovraffollate, con un numero di detenuti che supera di gran lunga la capienza regolamentare. Secondo la relazione del Garante dei detenuti della regione, Samuele Ciambriello, ci sono attualmente 7.330 detenuti, di cui 898 stranieri e 350 donne, su una capienza disponibile di soli 5.645 posti. Questo significa che il sovraffollamento è del 45% circa, con situazioni critiche soprattutto a Poggioreale, Secondigliano, Santa Maria Capua Vetere e Salerno.

Inoltre, i dati relativi ai decessi e agli atti di autolesionismo e tentativi di suicidi sono allarmanti. Nel corso dell’anno passato si sono registrati 29 decessi, mentre solo quest’anno ci sono già stati 5 suicidi in diverse carceri della regione. Gli atti di autolesionismo sono stati 1.229 e i tentativi di suicidio 156.

Un’altra problematica riguarda i detenuti con patologie psichiatriche e tossicodipendenti, con un totale di 1.024 tossicodipendenti e 472 con patologie psichiatriche. Le donne detenute sono 350 e c’è la necessità di istituire una speciale unità operativa in ogni carcere per affrontare queste problematiche.

Anche la situazione dei detenuti stranieri è critica, con 888 stranieri attualmente detenuti in Campania. Servono mediatori linguistici e culturali per garantire una corretta comunicazione e assistenza a queste persone.

Infine, preoccupanti sono anche i dati relativi ai minori soggetti a misure restrittive, con 76 minori detenuti, di cui 51 a Nisida e gli altri ad Airola. I reati più frequenti riguardano rapine, stupefacenti, armi e omicidi volontari, con un numero significativo di reati commessi da giovani tra i 14 e i 17 anni.

È evidente che la situazione nelle carceri della Campania richiede interventi urgenti e misure concrete per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti e migliorare le condizioni di vita all’interno delle strutture carcerarie.

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