Angelo Zampelli assolto in appello: confermata la sentenza della Cassazione
La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Angelo Zampelli, imprenditore di 37 anni di Ponte, sembra essere giunta finalmente ad una conclusione. Dopo essere stato condannato in primo grado per tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco, Zampelli è stato assolto in appello e la sentenza è stata confermata dalla Cassazione.
Il caso risale alla notte del 28 gennaio 2020, quando un 30enne è stato preso di mira da un colpo di pistola sparato da un’auto che lo aveva affiancato. Secondo l’accusa, il colpo sarebbe stato esploso dalla Beretta 7.65 legalmente detenuta dal padre di Zampelli, Luigi. Tuttavia, la difesa ha sostenuto che la ricostruzione dei fatti è errata e che il proiettile non è stato sparato da quella pistola.
Padre e figlio erano stati inizialmente sottoposti agli arresti domiciliari nel dicembre 2020, ma successivamente erano stati rilasciati. La vicenda ha destato particolare attenzione per i colpi sparati durante l’inseguimento della vittima, con Zampelli a bordo di una Smart. Il 30enne aveva denunciato di essere stato accusato di danneggiamenti all’azienda di famiglia e di essere stato preso di mira per mesi.
Durante l’interrogatorio, Zampelli ha respinto ogni accusa, sostenendo di essere rimasto nel piazzale dell’azienda quella notte, in attesa dei carabinieri. Ha inoltre ribadito che il 30enne non era mai stato un dipendente dell’azienda, ma aveva cercato senza successo di essere assunto per ottenere la disoccupazione.
La sentenza di assoluzione definitiva conferma la versione della difesa e mette fine a mesi di turbamento per Angelo Zampelli e la sua famiglia.