Tornano alla Procura per una nuova consulenza i sub-cloni, ovvero i file estratti dai cellulari sequestrati agli imputati del processo per il pestaggio dei detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere, avvenuto il 6 aprile 2020. Sono 105 le persone tra poliziotti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) e medici dell’Asl di Caserta, imputate nel dibattimento in corso all’aula bunker annessa al carcere davanti alla Corte d’Assise del tribunale sammaritano.

L’obiettivo della consulenza è quello di depurare la documentazione strettamente personale, come messaggi e foto, da quella che invece ha una connessione con l’inchiesta. La Procura ha presentato una lista con le parole chiave che devono essere utilizzate per effettuare la ricerca.

Le persone imputate sono accusate di violenza privata, lesioni personali, abuso d’ufficio, falso ideologico e abuso di autorità. L’inchiesta è partita da un esposto presentato da un detenuto al quale sarebbero state inflitte delle violenze da parte dei poliziotti penitenziari.

La consulenza sarà affidata a un consulente tecnico del Tribunale, che si occuperà di esaminare i sub-cloni e di redigere una relazione con le conclusioni cui è giunto. La relazione sarà poi presentata al Gip per l’approvazione. Una volta approvata, la Procura potrà presentare la relazione al processo come prova a carico degli imputati.

Si tratta di un’ulteriore fase del processo che contribuirà a chiarire i fatti accaduti al carcere di Santa Maria Capua Vetere e a stabilire le eventuali responsabilità.

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